I 25 anni delle Cleopatras. Ritratto di una band naturalmente punk

Se si pensa al concetto di irriducibilità, un buon esempio italiano che incarna questo modus vivendi potrebbero essere le Cleopatras, band della Valdelsa dal tenace spirito identitario femminile, fresche dello storico traguardo di un quarto di secolo di militanza (il loro primo Ep è stato pubblicato nel 2000). 25 anni liberi da vincoli e dogmi, confluiti l'anno scorso in una sorta di opera-manifesto del loro pensiero, Naturalmente Punk.
Per celebrare il loro anniversario, la band ha rilasciato un remastered dei primi due dischi della loro carriera (2000; 2001). Noi invece abbiamo voluto intervistarle per ripercorrere insieme la loro parabola con uno sguardo anche al futuro.
Innanzitutto la domanda più insidiosa per qualsiasi essere umano in questo mondo: come state?
Molto bene, e siamo felici di questa intervista
Perchè proprio oggi una ristampa dei vostri primi due EP?
Le Cleopatras nascono ufficialmente nel 1998, ma 25 anni fa è uscito il primo 45 giri con cui abbiamo dato la prima zampata ufficiale nel mondo della musica. Era il momento di celebrare e mettere in digitale questi lavori, come atto di continua e costente presenza nella scena punk e alternative. L'operazione di digitalizzazione ha fatto in modo che le canzoni non si perdessero solo tra i buongustai dell'epoca che lo acquistarono, dando la possibilità a tutti di poter apprezzare le nostre origini
Se pensate a voi 25 anni fa, cosa riuscite a ricordare?
Ci siamo formate per l'amore e la passione per il punk che ascoltavamo h24, avevamo voglia di far esplodere la nostra creatività artistica, tutto era molto spontaneo e fresco. Volevamo avvolgere la scena musicale con una botta di energia rock e girl power. Il messaggio di sorellanza è sempre stato fin da subito una delle questioni più importanti per noi. Questo vale ancora oggi, con i dovuti distinguo legati al contesto che è profondamente cambiato, come lo siamo noi. Il nostro percorso fin qui è stato splendido, quindi le nostre aspirazioni possono solo essere più ambiziose. Comunque anche dopo 25 anni ci sentiamo ancora "inarrestabili"
Come pensate sia cambiato il mondo della musica rispetto a 25 anni fa?
Col passare del tempo ci siamo accorte che c'era sempre meno ricambio generazionale, nelle band ma anche nel pubblico, soprattutto in Italia, mentre all'estero, almeno per come abbiamo vissuto la nostra esperienza europea e nipponica, la situazione sembra più varia. 25 anni fa vivevamo sull'onda degli anni '90 in cui si respirava ancora la ricerca della cassetta, del cd o del vinile per poter davvero conoscere un gruppo. Anche solo avere Mtv era uno spunto per sentire ogni tanto un gruppo rock e tra le punte di testa della musica erano ancora in auge tantissime band punk e alternative.

Pensate di esser cambiate molto, sia come band che come persone, in questo arco di tempo?
Sicuramente siamo cambiate, anche solo per l'età! La band ha conosciuto diverse configurazioni, quindi il sound, pur restando punk, ha subito alcune metamorfosi. Umanamente anche le cose sono cambiate, l'unica costante è che chi fa parte delle Cleopatras ha voglia di suonare, di divertirsi insieme alle altre, poi ovviamente ognuna di noi ha le sue peculiarità, ma restiamo decise a portare avanti relazioni di sorellanza senza se e senza ma. Le Cleopatras sono una famiglia.
Quali sono i momenti più significativi di questo quarto di secolo a cui siete più legate?
Il primo ricordo che viene alla mente, per esempio, è il tour a Tokyo. Un'esperienza unica per noi, affascinate dalla cultura (e anche dalla cucina) orientale, suonare dall'altra parte del mondo e riuscire dal palco a creare una sintonia col pubblico bellissima. Ma ogni tour porta con sè dei momenti unici nel suo genere, anche solo passare 9 ore in macchina per attraversare l'Europa rende il viaggio un'esperienza mistica e ogni volta ne usciamo sempre più unite.
Se la Nasa spedisse su Marte un disco contenente un solo vostro singolo che sarà poi ritrovato da una civiltà a noi sconosciuta, quale pezzo vorreste contenesse?
A questa domanda credo che ognuna di noi risponderebbe in modo diverso, ma forse uno dei pezzi potrebbe essere Unicorn, la più "ballad" tra tutte, capace di creare un'atmosfera per noi di pace e armonia.

Vi pentite di qualcosa di questi 25 anni a livello musicale o c'è qualcosa che oggi avreste realizzato diversamente?
Sinceramente nessuna di noi si pente di quello che dice, spesso decidiamo di usare espressioni forti come il ritornello della nostra canzone We Strike che chiude con We are here for a big vagina strike. L'essere scomode è una delle prerogative del punk che noi abbracciamo in pieno!
In chiusura, che progetti avete per il futuro? Se pensate alla vostra musica tra altri 25 anni, come vorreste che venisse ricordata?
Adesso parte il tour per i nostri 25 anni che ci porterà in giro per l'Italia e in Europa. Siamo anche in fase compositiva, quindi usciranno canzoni nuove e sicuramente un disco. Tra 25 anni ci pensiamo sempre "naturalmente punk"